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Archive for the ‘Speciale Elezioni Piemonte 2010’ Category

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dal governatore del Piemonte Roberto Cota contro la sentenza del Tar Piemonte che, a luglio,  ha deciso il riconteggio delle schede per le ultime elezioni regionali. Stando così le cose, il riconteggio spiega l’avvocato del presidente, Luca Procacci è sospeso. «È una straordinaria vittoria – ha dichiarato l’avvocato di Cota, – noi ci speravamo fin dall’inizio e pensavamo di essere nel giusto, adesso la soddisfazione è enorme».

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Nelle elezioni regionali del 28 marzo scorso Roberto Cota si è aggiudicato la vittoria su Mercedes Bresso con uno scarto di 9372 voti su un totale di 2.074.809 voti (Cota: 1.042.483 – Bresso: 1.033.326). In attesa dei prossimi appuntamenti, il 15 ottobre data in cui scade il termine fissato dal Tar per la conclusione del riconteggio e poi il 19, quando si terrà l’udienza del Consiglio di Stato sull’appello proposto da Cota contro la decisione di primo grado, su www.riconteggioinpiemonte.info/ , è possibile, per chi non può fare a meno di sondaggi e grafici, seguire in diretta l’andamento giornaliero del riconteggio.

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ansa.it

TORINO – Accolto in parte uno dei ricorsi presentati per presunte irregolarità di alcune liste che hanno sostenuto Roberto Cota, poi eletto governatore del Piemonte, alle ultime elezioni regionali. La sentenza riguarda due liste, “Consumatori” e “Al centro con Scanderebech” (dal nome di un ex-esponente Udc uscito dal partito poco prima delle elezioni) che sono state di fatto oggi estromesse dalla competizione elettorale.

Il Tar del Piemonte, dopo una camera di consiglio durata oltre sei ore, ha deciso che i voti delle due liste vanno ricontati e verificati. Occorrerà cioé vedere quante schede portano la sola indicazione del voto alla sola lista collegata a Cota e quante invece quelle sulle quali l’indicazione di voto per il governatore della Lega sia esplicito. Quindi il Tar ha fissato la nuova udienza per il 7 ottobre. Slitta invece al 18 novembre la discussione del ricorso più controverso, quello presentato contro la lista “Pensionati per Cota”, il cui leader, il consigliere regionale Michele Giovine, è indagato dalla procura di Torino (che ha già chiesto il giudizio immediato) per presunte irregolarità nelle firme di accettazione delle candidature. In questo caso il Tar ha sospeso il giudizio dando 60 giorni di tempo ai ricorrenti per presentare querela per falso. Infine respinto il ricorso contro la lista “Verdi Verdi”, anche questa di sostegno a Cota, che i ricorrenti avevano giudicato troppo simile a quella dei Verdi storici. I “Verdi Verdi” avevano raccolto 33.000 voti ed un consigliere regionale.

Le due liste per le quali si procederà al riconteggio erano state presentate senza la raccolta delle firme degli lettori-presentatori, in virtù della norma che consente di evitare tale procedura se la lista ha già consiglieri eletti in Consiglio regionale. Ma Deodato Scanderebech era stato eletto per l’Udc e, uscendone, avrebbe dovuto raccogliere le firme. Analogo il caso dei “Consumatori”. La lista dell’ex Udc aveva raccolto 12.000 voti, mentre quelli dei “Consumatori” sono circa 2.800. Saranno questi voti a dover essere controllati prima della nuova udienza del 7 ottobre. La lista “Pensionati per Cota” aveva raccolto 27.000 voti ed eletto a consigliere regionale Michele Giovine.

Soddisfatta dell’esito la ex presidente Mercedes Bresso che aveva inizialmente firmato i ricorsi insieme a Verdi e Udc, salvo poi ritirare la propria firma (tranne che in calce al ricorso contro i “Pensionati” di Giovine) in base ad un accordo che le ha consentito il via libera della Lega per la presidenza del Comitato delle regioni in sede Ue. “Dal dispositivo si riconosce la solidità dell’impianto dei ricorsi”.

Annuncia invece già ricorso al Consiglio di Stato il presidente Cota: “Io – dice – ho vinto le elezioni proprio per i voti dati al presidente, che si attribuiscono in diversi modi, con voto congiunto e con voto disgiunto, in base a quanto prevede la legge. Proprio seguendo la legge – ribadisce – il risultato è chiaro”. E che il riconteggio confermerà Cota presidente si dice certo il suo legale, Luca Procacci: “Dalle nostre verifiche abbiamo già visto che Cota non ha vinto grazie ai voti di lista, ma ha vinto per i voti dati direttamente a lui”.

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(Adnkronos) – Il Tar annullera’ le elezioni amministrative in Piemonte e il centrosinistra tornera’ a guidare la Regione. Ne e’ sicura l’ex presidente della giunta, Mercedes Bresso, secondo la quale “entro meta’ luglio certamente verranno annullate le elezioni”. La vittoria, ha spiegato intervenendo al programma di Radio 2 “Un giorno da pecora”, “e’ molto piu’ che nell’aria”. “Probabilmente”, ha sottolineato, una volta annullate le consultazioni elettorali, sara’ lei stessa a tornare alla guida dell’ente.

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da http://torino.repubblica.it/

di VERA SCHIAVAZZI

Crescono le voci secondo le quali i ricorsi presentati contro il risultato delle elezioni regionali potrebbero provocare l´annullamento del voto. Il Tar del Piemonte ne riparlerà il 1° luglio, dopo una prima e movimentata udienza nella quale gli avvocati dei ricorrenti hanno rinunciato alla richiesta di sospendere da subito l´esito del voto: ora i giudici amministrativi di primo grado dovranno quindi pronunciarsi nel merito, sui singoli problemi sollevati.

E su uno di essi (la regolarità e l’autenticità delle firme dei candidati della lista Pensionati guidata da Michele Giovine, che ha ottenuto 27.000 voti mentre Mercedes Bresso è risultata sconfitta da Roberto Cota per poco più di 9.000) sta indagando anche la Procura, col pm Patrizia Caputo impegnata a procedere alla massima velocità. Ma che cosa accadrebbe davvero se il 1° luglio il Tar desse ragione agli attuali oppositori di Cota? Lo abbiamo chiesto a Vittorio Barosio, ordinario di diritto amministrativo all’Università di Torino.
Professor Barosio, cominciamo dall’inizio: i ricorrenti eccepiscono sulla regolarità delle liste pro-Cota, gli avvocati di Cota dicono che il loro ricorso è tardivo. Chi ha ragione?
“A mio giudizio, e pur non avendo letto gli atti, i ricorsi appaiono fondati su problemi estremamente seri, che toccherà ai giudici esaminare nel merito. Quanto al problema della tardività, si tratta di una questione su cui il Consiglio di Stato si è già pronunciato più volte, dando torto all’argomento sostenuto oggi dai legali del presidente Cota: chi ricorre può farlo una volta che ha subito un danno (in questo caso la sconfitta elettorale) e non prima, quando la lista avversaria eventualmente illegittima viene presentata”.
Il fatto che su uno dei problemi sollevati, le firme della lista Pensionati, esista anche un’inchiesta penale può rallentare le decisioni del Tar?

“Il Tar può scegliere se attendere o meno gli esiti dell’inchiesta penale, e in un caso del genere potrebbe apparire logico farlo. Infatti, se i ricorsi elettorali venissero respinti e in seguito venisse accertata l’esistenza di un reato si giungerebbe al paradosso che il reato è stato commesso ma i risultati del voto restano validi”.
Se il Tar dovesse pronunciarsi a favore dei ricorrenti, annullando il voto, la validità della decisione sarebbe immediata?
“Teoricamente sì: da quello stesso giorno gli atti dell’amministrazione regionale potrebbero perdere ogni validità. Per questo, in caso di ricorsi elettorali, il Tar dà immediata lettura della sentenza dopo averla stabilita. E’ probabile tuttavia che anche il Consiglio di Stato, al quale gli sconfitti potrebbero immediatamente ricorrere, si pronuncerebbe molto in fretta, già entro il mese di luglio, e potrebbe decidere di sospendere la sentenza del Tar in attesa di discutere nel merito, altrettanto rapidamente, diciamo in settembre”.
E’ frequente che in secondo grado il Consiglio di Stato rovesci la decisione di un Tar su una materia come questa?
“Mi sentirei di rispondere di no. I criteri che i giudici di primo e secondo grado utilizzano sono i medesimi, se per esempio una firma è stata apposta in modo irregolare difficilmente la decisione cambia”.
Una decisione clamorosa come quella di annullare il voto comporta forti ripercussioni politiche. Ancora ieri il presidente del Consiglio Berlusconi ha accusato i giudici di voler ribaltare gli esiti elettorali…
“Non sono d’accordo. Ma, in particolare, se mai una simile accusa venisse rivolta al Tar del Piemonte la riterrei un clamoroso errore, non vi sono dubbi sulla loro imparzialità”.

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da http://torino.repubblica.it/

di VERA SCHIAVAZZI

Crescono le voci secondo le quali i ricorsi presentati contro il risultato delle elezioni regionali potrebbero provocare l´annullamento del voto. Il Tar del Piemonte ne riparlerà il 1° luglio, dopo una prima e movimentata udienza nella quale gli avvocati dei ricorrenti hanno rinunciato alla richiesta di sospendere da subito l´esito del voto: ora i giudici amministrativi di primo grado dovranno quindi pronunciarsi nel merito, sui singoli problemi sollevati.

E su uno di essi (la regolarità e l’autenticità delle firme dei candidati della lista Pensionati guidata da Michele Giovine, che ha ottenuto 27.000 voti mentre Mercedes Bresso è risultata sconfitta da Roberto Cota per poco più di 9.000) sta indagando anche la Procura, col pm Patrizia Caputo impegnata a procedere alla massima velocità. Ma che cosa accadrebbe davvero se il 1° luglio il Tar desse ragione agli attuali oppositori di Cota? Lo abbiamo chiesto a Vittorio Barosio, ordinario di diritto amministrativo all’Università di Torino.
Professor Barosio, cominciamo dall’inizio: i ricorrenti eccepiscono sulla regolarità delle liste pro-Cota, gli avvocati di Cota dicono che il loro ricorso è tardivo. Chi ha ragione?
“A mio giudizio, e pur non avendo letto gli atti, i ricorsi appaiono fondati su problemi estremamente seri, che toccherà ai giudici esaminare nel merito. Quanto al problema della tardività, si tratta di una questione su cui il Consiglio di Stato si è già pronunciato più volte, dando torto all’argomento sostenuto oggi dai legali del presidente Cota: chi ricorre può farlo una volta che ha subito un danno (in questo caso la sconfitta elettorale) e non prima, quando la lista avversaria eventualmente illegittima viene presentata”.
Il fatto che su uno dei problemi sollevati, le firme della lista Pensionati, esista anche un’inchiesta penale può rallentare le decisioni del Tar?

“Il Tar può scegliere se attendere o meno gli esiti dell’inchiesta penale, e in un caso del genere potrebbe apparire logico farlo. Infatti, se i ricorsi elettorali venissero respinti e in seguito venisse accertata l’esistenza di un reato si giungerebbe al paradosso che il reato è stato commesso ma i risultati del voto restano validi”.
Se il Tar dovesse pronunciarsi a favore dei ricorrenti, annullando il voto, la validità della decisione sarebbe immediata?
“Teoricamente sì: da quello stesso giorno gli atti dell’amministrazione regionale potrebbero perdere ogni validità. Per questo, in caso di ricorsi elettorali, il Tar dà immediata lettura della sentenza dopo averla stabilita. E’ probabile tuttavia che anche il Consiglio di Stato, al quale gli sconfitti potrebbero immediatamente ricorrere, si pronuncerebbe molto in fretta, già entro il mese di luglio, e potrebbe decidere di sospendere la sentenza del Tar in attesa di discutere nel merito, altrettanto rapidamente, diciamo in settembre”.
E’ frequente che in secondo grado il Consiglio di Stato rovesci la decisione di un Tar su una materia come questa?
“Mi sentirei di rispondere di no. I criteri che i giudici di primo e secondo grado utilizzano sono i medesimi, se per esempio una firma è stata apposta in modo irregolare difficilmente la decisione cambia”.
Una decisione clamorosa come quella di annullare il voto comporta forti ripercussioni politiche. Ancora ieri il presidente del Consiglio Berlusconi ha accusato i giudici di voler ribaltare gli esiti elettorali…
“Non sono d’accordo. Ma, in particolare, se mai una simile accusa venisse rivolta al Tar del Piemonte la riterrei un clamoroso errore, non vi sono dubbi sulla loro imparzialità”.

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